Nel Gruppo Intesa Sanpaolo particolare importanza viene data al monitoraggio e gestione delle sostanze pericolose per l’ambiente, tra le quali il radon e l’amianto.
Il radon è un gas in grado di muoversi e di fuoriuscire dal sottosuolo diffondendosi negli edifici. Le principali vie di ingresso sono rappresentate dalla permeabilità delle fondazioni, dall’esistenza di fessure e dagli scarichi degli impianti tecnologici. In linea con quanto previsto dal legislatore italiano, per i luoghi di lavoro sotterranei in cui è presente, anche in via non continuativa, del personale, è prevista una campagna di misurazione della concentrazione di attività di radon media annua. Nel 2016 tutte le valutazioni effettuate hanno indicato un’esposizione dei lavoratori entro i limiti di accettabilità previsti dalla normativa. Si è inoltre provveduto a ripetere annualmente la misurazione prevedendo eventuali interventi tecnici di mitigazione, nonché a predisporre attività di formazione ed informazione ai lavoratori e ai loro rappresentanti.
Relativamente all’amianto i processi di lavoro di Intesa Sanpaolo non comprendono attività lavorative che espongono a polvere o a materiali contenenti amianto. Tuttavia tale materiale potrebbe essere presente nelle strutture edilizie, in quanto utilizzato in Italia fino al 1995. Pertanto in tutti i luoghi di lavoro in Italia è stata effettuata la valutazione dello specifico rischio al fine di stabilire eventuali misure preventive e protettive da attuare. Tutte le misurazioni ambientali effettuate hanno rilevato valori inferiori alla soglia prevista dalla vigente normativa.