Carta
Continua la riduzione del consumo di carta con una diminuzione, rispetto al 2015, di circa 500 tonnellate (-6,2%).
Nel 2016 l’impegno del Gruppo in Italia si è focalizzato sull’attuazione di varie iniziative di dematerializzazione che hanno interessato la riduzione dei tabulati, la consultazione a video dei fogli informativi, la rendicontazione online, il progetto Zero Carta nelle iniziative di formazione, ma soprattutto il progetto di dematerializzazione dei contratti.
Grazie a tali azioni, nel 2016 è stato possibile evitare l’utilizzo di circa 2.700 tonnellate di carta, corrispondenti a minori emissioni di CO2 per oltre 4.300 tonnellate, con un risparmio economico di circa 3 milioni di euro.
Relativamente alle Banche estere, tra le iniziative volte alla dematerializzazione, interessanti i risultati raggiunti dal Progetto Danube, attualmente attivo in Privredna Banka Zagreb, che prevede l’utilizzo della firma biometrica con l’eliminazione del supporto cartaceo. L’iniziativa ha permesso di risparmiare circa 49 tonnellate di carta.
Di particolare rilievo i progetti di multicanalità in Italia e il progetto “Digical” per le Banche estere del Gruppo (vedi Capitale Intellettuale e Infrastrutturale pag. 110).
Dematerializzazione dei contratti
Nel 2016 in Italia è proseguito il progetto di dematerializzazione dei contratti (vedi Capitale Intellettuale e Infrastrutturale pag.110) che ha contribuito a un risparmio stimato di almeno 815 tonnellate di CO2 oltre a quello legato all’utilizzo della firma grafometrica per circa 230 tonnellate di CO2.
Il progetto è iniziato nel 2011, utilizzando la firma elettronica semplice, con la dematerializzazione di alcune categorie di operazioni bancarie. A partire dal 2015, con l’evoluzione della normativa nazionale e la pubblicazione delle Regole Tecniche del Codice dell’Amministrazione Digitale, è stato possibile proseguire il processo di dematerializzazione delle filiali con le operazioni bancarie più complesse, come ad esempio la sottoscrizione della contrattualistica e delle operazioni di investimento. Oggi, in tutte le filiali e distaccamenti Personal e in tutte le filiali Retail, in aggiunta alle operazioni di sportello, vengono dematerializzati i contratti e i documenti relativi a numerosi servizi bancari tra i quali l’apertura di conto corrente, la richiesta di carte di pagamento, i prestiti personali, la sottoscrizione delle gestioni patrimoniali, l’operatività in fondi e in polizze di tutela danni. Inoltre, dal 6 giugno 2016 presso le filiali Personal e Retail del Gruppo è possibile utilizzare esclusivamente la firma grafometrica o la firma digitale remota per sottoscrivere i contratti che sono già stati oggetto di dematerializzazione.
La nuova modalità di sottoscrizione della documentazione per la vendita di prodotti e servizi bancari, finanziari e assicurativi consente al cliente di visualizzare tutti i documenti di offerta e i preventivi in formato elettronico sul tablet e di sottoscrivere i contratti scegliendo tra due modalità di firma paperless: firma grafometrica o firma digitale remota. La documentazione dematerializzata di pertinenza della Banca viene conservata in formato elettronico nell’archivio documentale digitale, mentre la documentazione di pertinenza del cliente può essere consegnata tramite Internet Banking, via e-mail o, se richiesta, in versione cartacea.
Prodotti a marchio green
In Italia è proseguito nel 2016 l’acquisto di prodotti a marchio green per un ammontare superiore a 45 tonnellate. Si segnala in particolare l’acquisto di penne riciclate al 92%, di matite riciclate al 57% e certificate NF environment, di porta monete in PVC riciclato al 100%, di cartelle sospese in cartone riciclato e certificazione Blue Angel, di block notes in carta riciclata, di raccoglitori a tre bottoni in cartone riciclato 100% e l’inserimento nel 2016 a catalogo di timbri autoinchiostranti e datari saliscendi CO2 neutral.
Macchine da ufficio
Per le macchine da ufficio la Banca si è già da tempo impegnata - inizialmente per l’Italia, con la progressiva estensione a tutto il Gruppo - nella valutazione dell’impatto ambientale relativo all’acquisto e all’utilizzo responsabile delle apparecchiature (computer da tavolo, monitor per computer e stand alone, notebook, fotocopiatrici e stampanti). Tale valutazione prende in considerazione non solo tutte le normative di legge e i vigenti requisiti di conformità in materia, ma utilizza anche specifici criteri ambientali che consentono una valutazione accurata e misurabile. Nel corso del 2016 in Italia tali acquisti hanno superato le 31.600 unità.
ACQUA
Nel Gruppo Intesa Sanpaolo l’utilizzo della risorsa idrica è prevalentemente legato agli usi igienici sebbene, in limitati casi, venga anche utilizzata a fini “tecnologici” nella produzione del freddo per la climatizzazione. Nel 2016 il consumo di acqua pro capite del Gruppo è diminuito di circa il 2% rispetto al 2015, scendendo sotto il livello dei 26 metri cubi per addetto (la rendicontazione è correlata al pagamento delle fatture e non all’effettivo utilizzo nel periodo).
In Italia il Grattacielo Intesa Sanpaolo è esempio di efficienza nella gestione delle risorse idriche: nel 2015 si è aggiudicato il LEED Platinum anche grazie agli ottimi punteggi ottenuti nella sezione gestione delle acque. Le principali iniziative che hanno permesso il massimo score (10 su 10) sono: rubinetti a basso consumo e/o temporizzati, WC a doppio flusso, rete duale per alimentare WC con acque piovane di recupero, impianto di irrigazione a goccia ad alta efficienza e recupero acque piovane anche per irrigazione. Grazie a queste implementazioni nel 2016 il dato del consumo di acqua del Palazzo risulta essere di circa 11 metri cubi per addetto. Inoltre i 24 erogatori di acqua potabile, presenti nelle aree break del Nuovo Centro Direzionale di Torino, hanno permesso di evitare l’utilizzo di 192.000 bottiglie di plastica da mezzo litro, corrispondenti a 3,8 tonnellate di plastica in meno e a minori emissioni di CO2 per 18 tonnellate.
RIFIUTI
Nel 2016 la quantità di rifiuti per addetto risulta pari a 37 kg. Il quantitativo complessivo prodotto dal Gruppo Intesa Sanpaolo è diminuito del 2,2% rispetto al 2015 con una diminuzione del 7,7% in Italia ed un incremento nelle Banche estere dovuto principalmente allo smaltimento di macchine d’ufficio e, per Intesa Sanpaolo Bank Albania, al materiale derivante dai lavori di ristrutturazione/efficientamento energetico.
Rispetto agli anni 2014 e 2015, in Italia, i risultati del 2016 sono influenzati dall’inclusione delle cartucce esauste di toner. Pertanto, anche se la quantità totale di rifiuti prodotti dal Gruppo Intesa Sanpaolo è diminuita rispetto al 2015, nell’aggiornamento delle analisi sui rifiuti prodotti, in accordo al GHG Protocol (Scope3) Accounting and Reporting Standard (WBCSD - WRI 2011), la Carbon Footprint e l’energia primaria hanno registrato un incremento rispetto all’anno precedente.
In un’ottica di contenimento dei rifiuti e di riutilizzo delle risorse anche al fine di ridurre gli sprechi si evidenzia l’iniziativa di Intesa Sanpaolo Bank Ireland, che ha donato ad associazioni non profit i propri personal computer altrimenti destinati allo smaltimento.
Peso totale dei rifiuti per metodo di smaltimento