Intesa Sanpaolo è consapevole che il cambiamento climatico è tra le sfide che il Gruppo deve affrontare. La responsabilità ambientale, intesa anche come impegno a contrastare il climate change, trae origine ed è esplicitata nel Codice Etico e nelle Regole in materia di Politiche Ambientali ed Energetiche, che individuano fra le responsabilità del Gruppo l’attenta valutazione delle conseguenze della sua attività sugli ecosistemi e la riduzione della propria impronta ecologica. In tale ottica Intesa Sanpaolo considera la gestione dei rischi ambientali e la mitigazione dei relativi impatti parte integrante della propria strategia di impresa.

Per la definizione di concreti piani di azione in campo ambientale riveste fondamentale importanza l’analisi e la comprensione dei rischi e delle opportunità, degli impatti ambientali e delle loro interdipendenze.

In particolare, il Gruppo monitora sistematicamente i rischi e le opportunità legati ai cambiamenti climatici, anche tenendo conto delle evoluzioni del contesto internazionale.

Dopo lo storico Accordo di Parigi del 2015, che per la prima volta ha unito tutti i Paesi nello sforzo per combattere il riscaldamento globale, nel 2016 si è svolta a Marrakech la Conferenza ONU sul clima che ne ha definito il piano di attuazione. L’accordo ha implicazioni anche per Intesa Sanpaolo e per i suoi clienti e partner commerciali. La conferenza sul clima ha infatti definito la visione per i prossimi decenni: accelerazione del processo di transizione verso un’economia a basse emissioni e focalizzazione sul crescente ruolo delle energie rinnovabili e delle tecnologie “verdi”, con un ruolo sempre più marginale dei carburanti fossili. Intesa Sanpaolo si colloca, in questo contesto, come istituzione finanziaria che vuole fornire il proprio contributo alla transizione.

Oltre alle azioni di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (mitigazione), la Banca integra nella sua strategia azioni di adattamento ai cambiamenti climatici in corso o già intervenuti. Negli ultimi anni si è infatti assistito a livello globale a eventi atmosferici estremi che hanno avuto impatti considerevoli sia sulle strutture della Banca sia sull’operatività e sulla vita quotidiana dei clienti, imprese e retail.

Un esempio in Italia è costituito dall’esondazione nel 2016 del fiume Po e del torrente Sangone con il conseguente allagamento di alcuni locali adibiti ad uffici nei palazzi di Moncalieri. Le attività di prevenzione hanno permesso di evitare danni al Data Center e di assicurare i servizi alla clientela senza alcuna interruzione per tutta la durata dell’emergenza.

Intesa Sanpaolo sostiene inoltre le famiglie e gli operatori economici danneggiati dal maltempo e da emergenze climatiche, attraverso finanziamenti ad hoc a condizioni agevolate (per più di 2,9 milioni di euro) e la sospensione delle rate da pagare per i prestiti e i mutui esistenti.

Per quanto riguarda il processo di erogazione del credito, il presidio dei rischi ambientali è assicurato sia dal processo di valutazione legato agli Equator Principles che dalla revisione, tuttora in corso, dei processi di valutazione interna del credito (vedi Capitale finanziario pag.50).

Nel 2016 inoltre è stato inserito nel “Nuovo Portale Fornitori” un questionario sulla responsabilità sociale e ambientale dei fornitori (vedi Capitale sociale e relazionale pag.77)

Nella tabella seguente sono indicati i principali rischi, impatti e azioni sul climate change (per la mappatura completa, consultare il questionario Intesa Sanpaolo del “Carbon Disclosure Project” (link)).

Rischi potenzialiPotenziali impattiAzioni
Cambiamenti nella normativa ambientale Possibili sanzioni in caso di non rispetto delle nuove normative Monitoraggio costante e preventivo dei possibili cambiamenti nella normativa nazionale e europea
Incertezza delle normative ambientali Impatto negativo sulla possibilità di implementare nuovi prodotti e servizi Collaborazione attiva con i policy maker per rappresentare l’esigenza di stabilità e chiarezza della normativa e per essere aggiornati sulle modifiche in corso
Cambiamenti nelle norme e standard ambientali a cui il Gruppo aderisce volontariamente (norme ISO) Costi di adeguamento delle procedure relative ai processi di certificazione in caso di variazione degli standard e delle norme Monitoraggio costante e preventivo dei possibili cambiamenti negli standard e partecipazione a corsi di formazione e workshop specifici
Regolamentazione e incentivi sulle energie rinnovabili Impatto negativo sui finanziamenti ai clienti che intendono investire in energie rinnovabili, a causa di uno scenario caratterizzato in Italia da incertezza e da una netta riduzione degli incentivi pubblici Offerta di servizi di consulenza ai clienti sulle nuove normative e sugli incentivi rivolti ai settori dell’efficienza energetica
Eventi atmosferici estremi Possibili danni alle infrastrutture della Banca, aumento di costi legati al cambiamento della temperatura media esterna ed eventuali interruzioni dell’attività bancaria. Implicazioni finanziarie legate al rischio di fallimento delle aziende gravemente danneggiate dagli eventi atmosferici estremi Adozione di un piano di business continuity e di azioni per prevenire danni fisici alle strutture della Banca
Sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti e stanziamento di finanziamenti ad hoc a condizioni agevolate a favore della clientela danneggiata
Rischi reputazionali: coinvolgimento con aziende clienti o progetti che vengono percepiti negativamente dalla società civile, dalle ONG specializzate, dagli investitori, dai media e dagli altri stakeholder per il loro impatto sul cambiamento climatico Danni o crisi reputazionali Implementazione degli Equator Principles nel project finance, con particolare riferimento alla valutazione del rischio ambientale
Dialogo con investitori, analisti e ONG
Partecipazione a gruppi di lavoro e iniziative legati al clima (UNEP FI, Ministero dell'Ambiente italiano, Gruppo di lavoro “Ambiente” del Global Compact)