La piena attuazione dei processi di gestione del Credito Proattivo, dedicati al supporto dei clienti in potenziale difficoltà, ha consentito, con la tempestiva identificazione dei primi segnali di tensione, di riportare circa 24.000 aziende italiane in bonis (oltre 52.000 dal 2014) da posizioni di credito deteriorato nel 2016 (utilizzi pari a 1.673 milioni di euro).

L’“Accordo per il credito 2015”, sottoscritto il 31 marzo 2015 da ABI e dalle principali associazioni di categoria e in vigore fino al 31 dicembre 2017, prevede iniziative mirate per l’accesso ai prestiti che sono rivolte a:

  • Imprese in ripresa, con la possibilità per tutte le PMI in bonis di sospendere la quota capitale dei finanziamenti per massimo 12 mesi e di allungare il piano di ammortamento dei mutui e le scadenze del credito a breve termine e del credito agrario;
  • Imprese in sviluppo, a sostegno dei progetti imprenditoriali delle PMI;
  • Imprese e Pubblica Amministrazione, per lo smobilizzo dei crediti delle imprese verso la Pubblica Amministrazione (PA).

Complessivamente, nell’anno 2016 le operazioni oggetto di sospensione sono state 1.541 per un totale di debito residuo di 725 milioni e 90 milioni di debito prorogato. Per gli allungamenti, le domande ammesse sono state 136 per un totale di debito residuo/posticipato di 47 milioni, mentre i finanziamenti per ricapitalizzazione sono stati 36 per un importo totale di 8 milioni. I finanziamenti erogati nel 2016 da Intesa Sanpaolo a valere sui plafond “Imprese in sviluppo” sono stati 582 per un importo di 222 milioni di euro. Lo smobilizzo dei crediti delle imprese verso la PA ha permesso l’erogazione di 46 finanziamenti per 1,3 milioni di euro.

Intesa Sanpaolo collabora poi con i più importanti Confidi che rilasciano garanzia (con una copertura in media del 50%) a favore della Banca, agevolando le imprese nell'accesso ai finanziamenti, a breve e medio lungo termine, per attività economiche e produttive. Gli accordi con i Confidi (soprattutto nell’utilizzo dei Fondo di Garanzia ex Legge 662/96, che permette lo sviluppo dell’operatività a fronte di una garanzia di ultima istanza dello Stato, con riduzione dell’assorbimento di capitale per Banche e Confidi), hanno impatti favorevoli in termini di prezzo e/o di maggior volume di credito concesso. Nel 2016 sono stati erogati oltre 14.400 finanziamenti garantiti dai Confidi per un totale di erogato di oltre un miliardo di euro.

Nel campo della rinegoziazione dei mutui, Intesa Sanpaolo ha, da tempo (2013), adottato processi e procedure specifiche che consentono di rinegoziare il mutuo delle piccole e medie imprese in situazioni di temporanea difficoltà finanziaria, favorendo la sostenibilità del finanziamento con l’allungamento della durata del piano di ammortamento del debito residuo in modo da adeguarne l’impegno agli effettivi flussi di disponibilità finanziaria. Lo strumento permette un presidio puntuale delle posizioni che, pur risentendo di transitorie difficoltà finanziarie, presentano concrete prospettive di positiva evoluzione.

Nel corso del 2016 sono stati rinegoziati mutui con arretrati di pagamento per circa 2.500 clienti Imprese e Aziende Retail. Inoltre, sono stati oggetto di revisione 263 contratti di leasing per clienti Imprese e 175 per clienti Aziende Retail.

L’adozione dei nuovi processi di gestione del credito hanno permesso di ridurre i flussi netti da posizioni performing a non performing a 3,1 miliardi (in contrazione del 46% rispetto a 5,7 miliardi nel 2015).