In un contesto di acuita sensibilità al tema dell’etica degli affari e di interesse crescente per la valutazione di asset intangibili, Intesa Sanpaolo ha sviluppato un modello di gestione della propria reputazione con l’obiettivo di prevenire e minimizzare i possibili eventi negativi.
Il modello di governo dei rischi reputazionali di Intesa Sanpaolo prevede una funzione di supervisione strategica e di controllo da parte degli organi societari ed in particolare del Comitato Rischi, all’interno del Consiglio di Amministrazione.
Il sistema di gestione dei rischi reputazionali si basa, da un lato, su un presidio sistematico e autonomo da parte di strutture aziendali con compiti specifici di difesa della reputazione, dall’altro, da un processo di Reputational Risk Management guidato dalla Direzione Centrale Enterprise Risk Management – di concerto con il Chief Compliance Officer per quanto riguarda i rischi di non conformità.
Con riferimento al processo di Reputational Risk Management, le principali evidenze fornite dalle diverse funzioni aziendali consentono di individuare e definire i principali scenari di rischio cui il Gruppo è esposto e di sottoporli alla valutazione del management aziendale al fine di identificare, ove necessario, adeguate strategie di comunicazione e specifiche azioni di mitigazione.
In particolare tale processo si avvale degli esiti e dei riscontri derivanti da: attività di gestione del rischio di compliance, attività di comunicazione interna ed esterna, presidio della normativa antitrust, relazione con investitori e agenzie di rating, attività di stakeholder engagement e analisi di materialità nell’ambito dei processi di gestione del Rapporto di Sostenibilità, monitoraggio dell’applicazione del Codice Etico (vedi capitoli: “La relazione con gli stakeholder: coinvolgimento e ascolto” h e “Attestazione della governance di responsabilità sociale” h).