Nel corso del 2016 è stato mantenuto il consueto stretto presidio circa le strategie di assunzione dei rischi che sono riassunte nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo ed è stato definito uno specifico RAF per il rischio di Credito, il Credit Risk Appetite Framework (CRA). Esso identifica aree di crescita per i crediti e aree da tenere sotto controllo, utilizzando un approccio basato sui rating e su altri indicatori statistici predittivi utili, allo scopo di orientare la crescita degli impieghi, ottimizzando la gestione dei rischi e della perdita attesa. Nel corso del 2016, il CRA è stato implementato con indicazioni vincolanti per il processo creditizio attraverso la quantificazione di specifici limiti che definiscono il massimo rischio tollerato delle operazioni maggiormente rischiose. I limiti identificati sono approvati nell’ambito del RAF e vengono sottoposti a costante monitoraggio da parte della Direzione Centrale Credit Risk Management. Nel 2016 è stato portato avanti il progetto, avviato nel corso del 2015, che consente di recuperare una serie di informazioni di natura qualitativa come i fattori di successo delle PMI (settore, innovazione, certificazioni, brevetti, marchi, formazione, ottenimento del rating di legalità ecc.), il loro posizionamento competitivo (performance, trend vendite, ecc.), gli aspetti legati alla presenza di rischi, alle politiche di investimento adottate e alle previsioni, nonché l’appartenenza a reti e filiere.

Questi fattori sono stati resi oggettivi dalle strutture interne della Banca (Risk Management, Crediti e Marketing) e sono attualmente all’esame della Banca Centrale Europea per entrare a far parte, a pieno titolo, del nuovo modello di rating al fine di incidere sia sulle modalità di concessione del credito che sul pricing.

In coerenza con le disposizioni di Vigilanza nel 2014 è stato introdotto un presidio sistematico per la gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo, operazioni che possono comportare una potenziale variazione significativa del profilo di rischio del Gruppo. Tra queste rientrano: le operazioni straordinarie di acquisizione o di dismissione che alterano in maniera significativa il perimetro dei rischi del Gruppo, determinando quindi un potenziale impatto sul profilo di rischio complessivo come definito nel Risk Appetite Framework; le operazioni che determinano un impatto sui rischi specifici individuati nel RAF ed infine eventuali altre transazioni specificatamente individuate per la presenza di rischi potenziali non puntualmente quantificabili ex-ante o per l’elevata rischiosità riferita alla singola transazione (es. operazioni di rinegoziazione o di ristrutturazione creditizia).